è

è

4.

è
calda e segreta
questa notte di spuma

l’unico passante al guinzaglio del cane
che mi vede all’opposto
taglia la strada e prosegue sull’altro marciapiede

mi sale alla bocca
un buonaserachebello
comesistabenefuoristasera
ma lui è già lontano
e il mio passo
per decreto
deve essere svelto o sportivo

trattengo allora brevi convenevoli
con il gattone arancione
che ritto sta sul muretto divisorio
lui serafico e non colpevole
io al momento in libertà vigilata

ho bisogno dei miei passi in fila
per mettere in ordine i pensieri

il perfetto semicerchio di gattepelose
attorno al capitello di Sant’ Antonio
era uno spettacolo nuovo per noi
questa mattina davanti a casa

rispettate la processione dei bruchi
avevamo appeso in evidenza a penna
mentre si stava ad ammirarne la natura

venga qui signorina
dalla camionetta dei Carabinieri
non si può
è per il suo bene
ma eravamo solo in due e quella lì è la mia casa

è assembramento
è il pugno di rabbia contro la porta di legno

è che non ce la faccio proprio
se qualcuno mi manca di rispetto
io non so dare rispetto

è che è venerdì 13
di un mese interstiziale
di un anno bisesto

è che è un momento di mascherine
al posto dei visi
di un paese di infettati ed infettanti
al posto di cittadini

perchè le affumichi?
all’operatore ecologico accorso
non lo sai? Sono pericolose ed infestanti

non ci sono stelle
stasera
nel cielo
solo un velo di foschia divina

qui nel basso
nel quartiere in arresto
una teoria di
rettangoli quadrati tondi trapezi e parallelepipedi
di luce
tanti come mai ne ho visti
provenire dalle case ammutolite
lungo le strade deserte
con le auto accucciate ai lati
mentre respirano sonni privi di incubi

solo
l’abbaiare ovattato di qualche cane
lo schiamazzo disorientato delle oche
a guardia dell’antica villa
il suono carbonaro del treno
laggiù verso il fiume

m’accompagnano
stasera

che è già primavera

e

in tasca
surreale
il foglio ripiegato in quattro
della mia autocertificazione

la prima di tante